Nostalgia positiva nel design

Philippe Starck Ghost chair sketch by Mario Alessiani

Nostalgia positiva nel design

Come ciò che abbiamo visto in passato possa aiutarci a creare grandi pezzi di arredo

Che cos’è la “nostalgia positiva”

Questo post è un’analisi schietta di una tematica molto colorata: vi parlo della “nostalgia positiva”, ma con l’occhio del design e per fare questo mi appello a Philippe Starck.

Leggiamo prima però come lui dia una definizione di questo concetto:
“Invece di creare pezzi assoluti e senza tempo, potrebbe essere una collezione antica che sarebbe stata moderna all’epoca, o una collezione moderna con memoria del passato”

Sostanzialmente parla di prendere forme del passato e reinterpretarle in chiave moderna, ma in maniera interscambiabile e ambigua. Non riusciresti a dire esattamente se l’oggetto in questione sia del passato o contemporaneo.
Si potrebbe dire che la “nostalgia positiva” sia una specie di cover del design (per cover intendo nella sua accezione musicale): prendi qualcosa dal passato e la reinterpreti per i giorni nostri.

Vi parlo di ciò prendendo ad esempio Philippe Starck non solo perché è il padre di questa combo di parole, ma perché in realtà padroneggia molto bene questo concetto e vi ha creato oggetti di rilevante importanza.

Vi ricordate la sedia Ghost per Kartell?

Un mio disegno della sedia Ghost di Philippe Starck

Ghost di Philippe Starck per Kartell

Questa sedia, nota come Louis Ghost, è dichiaratamente ispirata alla sedia Louis XV dell’800.

Quando Starck ha deciso di utilizzare la plastica trasparente da Kartell avrebbe potuto tranquillamente optare per qualche forma futuristica, così da amplificare il senso di innovazione del materiale. Anziché far ciò, ha concentrato i suoi sforzi nel trovare una forma con un segno dal passato ma in chiave moderna. In pratica ha preso qualcosa di innovativo nei tardi anni ’90 (periodo di uscita della sedia) e l’ha implementato con questa “nostalgia positiva” per rendere il prodotto comprensibile.

Anche se suona normale prendere ispirazione da qualcosa, lui non l’ha cercata nella natura, nel cinema o da qualche altra parte, ma nello stesso settore, da un’altra sedia.
Non so se questo attiva qualche collegamento neuronale, ma pare che certe referenze al passato, ma con uno sguardo al futuro, siano incoscientemente apprezzabili.

Un altro esempio: la sedia Masters

U altro esempio di un prodotto di grande successo dello stesso designer è la sedia Masters.
Ancora una volta Starck prende ispirazione dalle sedie del passato, nel dettaglio: Series 7, Tulip e Eiffel.

Schizzo della sedia di Starck
Un disegno grezzo di come Starck ha pensato la sedia.

Utilizza palesemente la forma di queste sedie, una volta innovative, ma oggi ovunque. Da lì ne ha estratto le sagome creando una seduta. Se non lo sai, non noti subito la referenza a quelle sedie, ma quando la vedi ne sei comunque attratto in qualche modo e questo è forse dato da una nostra connessione inconscia con quelle sedie.

Uno schizzo veloce della sedia Masters.

Qui ho lasciato qualche parola per cercare di riflettere su come ci sia un amore naturale per le cose innovative ma comprensibili. Questa comprensione è determinata dalle esperienze passate.

Probabilmente parlerò ancora di questo tema in futuro, nel frattempo guardatevi Float, una lampada nata da un concetto simile a questa “nostalgia positiva”.

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