
17 Feb LA FORMA DELLE COSE / PASTA
Si può progettare la pasta?
La pasta è uno dei più amati cibi tradizionali della cultura italiana. Non è solo qualcosa che si mangia, fa parte di un rito quotidiano, quindi è un argomento molto delicato da trattare quando si vuole entrare nel merito dei suo design. Vogliamo parlare della forma?
Come la maggior parte delle cose, ne esiste una versione artigianale e una industriale.
La versione industriale è ovviamente nata come una sorta di imitazione del prodotto artigianale.
Prendiamo gli spaghetti, ad esempio.
Se dai un’occhiata al processo originale, vedrai come vengono mischiate farina e uova, poi l’impasto viene steso e tagliato con strumenti, come coltelli o altri.
Magari se non sei pratico puoi vedere questo video.
Il processo industriale invece è qualcosa che tende a simulare la forma finale, ma le fasi sono molto diverse.

Ingredienti e strumenti diversi.
Quasi tutta la pasta è fatta attraverso la trafilatura, ovvero l’uso delle matrici per dare forma all’impasto.
Le matrici migliori sono realizzate in metalli preziosi, come il bronzo e l’oro. Quella materia assicura la porosità tipica della pasta di qualità, ma il processo è molto lento. Così le aziende produttrici hanno iniziato a utilizzare la plastica, che velocizza il processo, ma ne elimina la texture. Per salvare la situazione son passati alla pasta rigata, così da nascondere la superficie liscia che dà una sensazione plasticosa alla pasta.
Ormai siamo abituati a mangiare la pasta rigata, che sia di qualità o meno, e il nostro palato ha settato degli standard.
È possibile allora progettare qualcosa che sia in grado di passare i nostri selettivi test del gusto?
Chi ha provato a progettare la pasta?
Prendiamo due modelli come esempio, le Marille (design Giugiaro) e la Mandala (design Philippe Starck).
Le hai mai provate? Difficile, ma io ho avuto l’occasione. Clicca sul nome in grassetto per scoprirne la forma.
È normale che destino curiosità, ma assaggiandole lasciano una strana sensazione. È contraddittorio, un po’ come mangiare le ruote Barilla, una roba strana che non mette tutti d’accordo, come un rigatone ad esempio. In bocca, la masticazione è strana. Non è lo stesso con un fusillo o la pennetta.
C’è una modo per passare il test del palato? Questo tipo di progetto, come in molti altri cibi, richiede un’analisi più profonda del semplice “dare forma” e curarne i tempi di cottura. Si tratta di immaginare e programmare l’esperienza della masticazione e i processi del gusto, magari immaginando già una salsa appositamente studiata per quel formato. Spaghetti aglio e olio? Sì. Conchiglie aglio e olio? Non so. Pennette all’arrabbiata, sì. Risoni all’arrabbiata? No. O magari è solo questione di abitudine?
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